Le onde d’urto focalizzate

Medico sportivo valuta salute dell'atleta

Terapia efficace per patologie ossee, tendinee e muscolari.

Le onde d’urto focalizzate sono la soluzione migliore in casi di patologie ossee, muscolari o tendinee. Come funziona questa particolare terapia e come interviene sul distretto corporeo interessato? Lo abbiamo chiesto al Dr. Nicola Taiocchi, specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa di Habilita. «Quando si parla di onde d’urto si fa riferimento a onde acustiche pressorie che vengono erogate da un apposito generatore. Questa emissione si convoglia, grazie all’utilizzo di una parabola, in un punto specifico di piccole dimensioni chiamato fuoco. In questa area si concentra la massima espressione dell’energia».

Come agiscono le onde d’urto focalizzate

La particolare efficacia di questo trattamento deriva dalla reazione dell’organismo a una sollecitazione specifica. «Il trattamento con le onde d’urto – prosegue il Dr. Taiocchi – genera una risposta biologica da parte del tessuto riceve lo stimolo, provocando una neoangiogenesi a livello osseo, tendineo e cutaneo. Questo significa che si agevola un miglior afflusso di sangue, riducendo i fenomeni infiammatori e stimolando il trofismo locale».

Quando usare le onde d’urto focalizzate

La migliore irrorazione ematica consente una elevata ossigenazione e, di conseguenza, una rigenerazione dei tessuti che risulta molto utile per diverse problematiche soprattutto di tipo infiammatorio. Ma questo trattamento risulta efficace in altri contesti: «La lista di patologie che possono essere indicate per le onde d’urto focalizzate è molto ampia. Partiamo da pseudoartrosi e ritardi di consolidamento delle fratture a algodistrofie e osteonecrosi, da tendinopatie ed entesopatie a borsiti traumatiche o microtraumatiche, da lesioni muscolari a patologie urologiche per finire con aderenze cicatriziali e con altre patologie ossee e legamentose».

Quanti cicli di onde d’urto

La valutazione sulla necessità o meno di sottoporsi a un ciclo di onde d’urto passa attraverso la corretta diagnosi della patologia da cui si e affetti. «L’inquadramento clinico e diagnostico (attraverso esami come la Risonanza Magnetica, un’ecografia o gli RX) sono effettuati da un medico specialista (un fisiatra o un ortopedico) che prescrive un ciclo di sedute all’interno di un progetto riabilitativo. Solitamente, ogni ciclo prevede tre sedute a cadenza settimanale, e ogni seduta ha una durata che non supera i 20 minuti».

Per ulteriori informazioni relative alle onde d’urto focalizzate cliccare sul link https://habilita.it/visite-ed-esami/terapia-ad-onde-durto/

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